Elettroterapia

Eseguita dal Dott. Gabriele Gandola

L’Elettroterapia è una tecnica conosciuta da almeno 2500 anni, quando già nel 500 a.C. circa, il fisico greco Aetus usò l’elettricità biologica di una torpedine (70V), per il trattamento della gotta o gli shock elettrici di un’anguilla elettrica (Electrophorus electricus) per il trattamento delle cefalee. La tecnica inizia a evolversi nel 1745, quando un fisico tedesco, scrisse il primo libro sulle terapie elettriche. Gli studi proseguirono grazie ai francesi Jallabert e Marat che descrissero gli effetti dell’elettrostimolazione sulla contrazione muscolare, all’italiano Galvani, a Faraday, al francese Ludec che progettò uno stimolatore di corrente diretta intermittente.

L’Elettroterapia consiste nell’applicazione di microcorrente elettrica alternata o pulsata, tramite elettrodi posti a contatto con la pelle, per ottenere effetti di varia natura (elettromagnetici, biologici, chimici e termici), che sono a loro volta responsabili di azioni terapeutiche di tipo eccimotoria, vasomotoria (vasodilatazione), antalgico-sedativa.

Si può utilizzare per avere effetto ripolarizzante sulle cellule, ottenere l’aumento del flusso arterioso distrettuale, aumentare l’effetto cicatrizzante, l’effetto anti-edemigeno (che riduce la ritenzione idrica), quello anti-infiammatorio e l’accelerazione dell’assorbimento degli ematomi.

Tutti i vari tipi di Elettroterapie, sono trattamenti non invasivi, non chirurgici e non farmaceutici che possono risolvere un gran numero di problematiche.

Anche il transito di ioni e minerali attraverso la membrana cellulare migliora, poiché i dispositivi a microcorrenti aiutano ad aumentare la capacità elettrica (intesa come condensatore el.) delle cellule. Il tessuto danneggiato comincia a guarire più velocemente grazie all’aumento dell’ATP, (l’energia cellulare), così le cellule recuperano la loro funzionalità, mentre i tessuti ristabiliscono la normale conduzione di energia elettrica, che consente il ripristino della normale comunicazione con il resto del corpo attraverso il tessuto connettivo.

La corretta applicazione di microcorrenti in un tessuto che ha subito danni, aumenta il flusso di corrente endogena e consente il recupero della sua funzionalità. La resistenza del tessuto danneggiato viene ridotta consentendo alla bio-elettricità di circolare nell’area per ristabilire l’omeostasi. Pertanto, le microcorrenti possono essere considerate come un catalizzatore utile per avviare e sostenere le numerose reazioni chimiche, biologiche ed elettriche che si verificano durante i processi di guarigione.

Quando le Microcorrenti ripristinano gli scambi attraverso la membrana cellulare e reintegrano l’ATP, i nutrienti possono nuovamente fluire nelle cellule danneggiate e i prodotti di scarto possono defluire.

Uno dei più grandi vantaggi che offre un trattamento a Microcorrenti è l’attenuazione del dolore acuto e cronico e, contemporaneamente, la riduzione dell’infiammazione, edema e gonfiore; inoltre aumenta la libertà del movimento, la forza e il rilassamento muscolare e accelera la rigenerazione delle ferite.

(Tratto dal libro “Le frequenze che curano” del Prof. Marcello Allegretti)